La Russia ha lanciato un missile balistico intercontinentale sull’Ucraina, secondo fonti ucraine. È la prima volta che accade.
La Russia ha lanciato un missile balistico intercontinentale (ICBM) sull’Ucraina, segnando una svolta significativa nella guerra in corso. Secondo le dichiarazioni dell’aeronautica militare di Kiev, l’ordigno è stato lanciato dalla regione di Astrakhan, colpendo obiettivi nella città di Dnipro. Questo evento rappresenta la prima volta dall’inizio del conflitto che Mosca utilizza un missile di questa portata, tradizionalmente associato a capacità nucleari o attacchi a lungo raggio.
I missili balistici intercontinentali sono progettati per coprire distanze di migliaia di chilometri e possono trasportare testate convenzionali o nucleari. Tuttavia, fonti militari ucraine hanno specificato che il missile lanciato non conteneva una testata nucleare. Il gesto, secondo molti analisti, potrebbe essere interpretato come una risposta all’intensificarsi degli attacchi ucraini sul territorio russo, realizzati con armi fornite dall’Occidente.
Il ruolo delle armi occidentali nel conflitto
Negli ultimi giorni, l’Ucraina ha intensificato i suoi attacchi contro obiettivi russi, utilizzando missili di fabbricazione britannica e americana. Tra questi, i missili a lunga gittata “Storm Shadow” e gli ATACMS statunitensi, che hanno permesso a Kiev di colpire in profondità all’interno del territorio russo. Queste operazioni sono state descritte da Mosca come una “grave escalation”, spingendo il Cremlino a rispondere con un attacco di simile intensità.
Nonostante l’importante supporto occidentale, alcuni Paesi si sono mostrati reticenti a commentare l’impiego di queste armi. Londra, ad esempio, non ha confermato ufficialmente l’uso dei missili Storm Shadow, mentre Washington ha recentemente annunciato la fornitura di mine antiuomo per aiutare le forze ucraine a rallentare l’avanzata russa.
Rischio di escalation globale con la Russia
L’uso di un missile intercontinentale da parte della Russia di Putin segna un punto critico nel conflitto, suscitando preoccupazioni a livello internazionale. Sebbene l’ordigno non fosse armato con una testata nucleare, il suo impiego invia un segnale chiaro: il conflitto rischia di evolversi in un confronto ancora più pericoloso.
Analisti temono che, se non si troveranno soluzioni diplomatiche, i prossimi mesi possano vedere un’ulteriore intensificazione degli attacchi da entrambe le parti, con possibili ripercussioni globali.
La situazione rimane estremamente delicata, e gli occhi del mondo sono puntati sui prossimi sviluppi.